Sono state un ritornare alla realtà delle cose queste elezioni. L’ennesimo fallimento nella comprensione della società italiana e la chiara manifestazione del suo richiudersi in sé stessa, nelle soluzioni semplici, nella difesa di un territorio e di un’identità che ritiene sempre più minacciate.
Da segnalare l’ennesimo fallimento dei sondaggi e delle interviste all’uscita dei seggi. Gli italiani mentono sul voto dato nel segreto del seggio, ma non per questo lo cambiano.
Da segnalare la (definitiva?) perdita identitaria dei partiti della sinistra tesi tra l’indeciso altermondialismo critico e la nostalgia comunista della Sinistra Arcobaleno e la mancanza di una posizione chiaramente identificabile del Partito Democratico che ha tentato di palliare al proprio non posizionamento grazie alla figura carismatica del proprio leader e alla novità che rappresenta. Davvero il presentarsi come forza di governo richiede la copertura completa del campo o semplicemente non esistono (come accade al Partito Socialista in Francia ad esempio) visioni del mondo abbastanza chiare da poter costruire su di esse politiche che possano attirare la maggioranza degli elettori al di là della tradizionale opera di buongoverno locale?
Da segnalare l’incredibile successo della Lega Nord, partito che sembra essere l’unico in gradi di rappresentare le paure, le tensioni degli italiani del nord, soprattutto delle classi meno agiate. Resta questo l’unico vero partito operaio d’Italia, purtroppo in tutti i suoi arcinoti difetti (considerati ancora come scandalosi fuori dai nostri confini) e purtroppo non sapendo proporre nulla più della chiusura totale verso l’esterno.
Da segnalare, in generale, il successo dei partiti che in qualche modo rappresentano l’antipolitica in tutte le sue forme: dai voti confluiti su Silvio Berlusconi, unico politico capace di continuare a non esserlo, sulle liste civiche sperimentali di Beppe Grillo (il 3% a Roma senza soldi e senza struttura non è da sottovalutare), sull’Italia dei Valori.
Questi sono per me i principali risultati derivanti dalle elezioni seguite alla campagna elettorale meno sentita da quando ho memoria.
Sarà davvero lunga ricostruire, mi viene da pensare, mancando visioni e speranza. Ad ogni modo che altro fare, se non rimboccarsi le maniche?