Da qualche giorno osservo questa interessante mappa. Si tratta di un algoritmo che riprende, via GoogleNews, i fatti del giorno, distribuendoli nello spazio dello schermo in base all’importanza che deriva loro dalle citazioni ricevute.
Si puo avere una mappa globale oppure la semplice mappa di uno degli 11 paesi giornalmente analizzati. Tra questi c’è anche l’Italia.
Cosa c’entra dunque l’ombelico?
Beh, da quando osservo la mappa l’Italia è l’unico paese a non aver mai avuto la categoria “World” come parte principale dello schermo. Quindi, per dirla breve, in Italia i canali di informazione presi in considerazione non hanno mai dato una grande rilevanza a quello che succedeva fuori dai confini.
In tutti gli altri paesi le notizie riguardanti l’estero non hanno mai occupato meno di un terzo dello spazio disponibile.
In Italia le notizie dal mondo non hanno mai superato più di un quarto dello spazio disponibile.
Veloce conseguenza che posso trarne è che davvero l’Italia è un paese disconnesso dal resto del globo, invischiato nei suoi problemi e vittima di un assurdo e maniacale interesse gossipparo nei confronti dei propri difetti. Difetti evidentemente talmente sentiti da offuscare persino la visione di quello che succede fuori, non permettendo neppure l’ingresso degli esempi, del pensiero altrui all’interno dello stivale.
Trovare al tempo stesso un modo estremamente intuitivo e pratico per avere una panoramica dei fatti del giorno e per farsi sbattere in faccia una volta di più l’eccezione che rapprensenta il nostro strano paese non è in fondo cosi difficile…
Purtroppo non vedo nulla di nuovo all’orizzonte. L’Italia è un paese che si è trovato moderno suo malgrado e senza del resto avere sviluppato le strutture che sarebbero servite per poter mantenere in maniera duratura questo status.
Come pretendere che possa interessare quello che avviene oltre la porta di casa in un paese in cui una persona su tre è quasi analfabeta e l’unica legge rispettata è quella della sopravvivenza e della presunta furbizia?
Molto interessante a riguardo, per continuare a fornire elementi interessanti, il libro intervista a Tullio De Mauro pubblicato da Laterza “La cultura degli italiani”. Si tratta di un’ampia rassegna letta la quale molte delle presunte stranezze italiche a me sono apparse del tutto normali e comprensibili…
Le tue considerazioni fanno il paio con quelle [ http://files.splinder.com/4893b0d0483889409c11b85a1306fcdf.jpeg ]
di Giuliano Da Empoli su Il Riformista del 31/12 in occasione dell’assassinio di Benazir Bhutto. E mi trovano sostanzialmente d’accordo, ahimé.
Se poi si guarda anche alla programmazione di Rai International, il provincialismo tutto italiano è anche audacemente esportato, oltre che perseguito nella trattazione delle notizie dall’estero. E qui concordo, peraltro, con Aldo Grasso
[ http://forum.corriere.it/televisioni/23-10-2007/rai_international-946459.html ].