Dato che ultimamente sono in vena di critiche…
Nella nottata di ieri è stata approvata la manovra economica triennale. Tra gli altri emendamenti c’è quello che applica l’estensione a tutti i cittadini italiani del provvedimento che prevede di inserire le impronte digitali sulla carta d’identità in maniera obbligatoria. Si tratta di un provvedimento che recepisce una direttiva comunitaria e che quindi sarebbe dovuto essere approvato ad ogni modo, prima o poi.
Non apprezzo il merito del provvedimento che costituisce un passo in più verso una sorveglianza ingiustificata che non solo lede la libertà del cittadino non garantendo alcuna sicurezza in più, ma che al contrario potrebbe fargli correre ulteriori rischi. In Germania, ad esempio, la legge esiste da tempo e qualche mese fa un gruppo di hacker ha dimostrato come sia possibile “rubare” facilmente le impronte registrate e farne un uso criminoso (nel caso specifico la dimostrazione ha avuto particolare effetto. Hanno preso e reso pubbliche le impronte di un ministro!).
Apprezzo ancor meno il commento di Antonio Misiani, deputato Pd, che ha felicemente detto che il provvedimento “disinnesca la questione Rom. Ora le impronte saranno prese a tutti”.
Dopo i recenti provvedimenti adottati riguardo sicurezza e giustizia, personalmente mi chiedo se sia davvero il caso di perseverare su questa linea politica, la cui massima espressione, di fronte allo sfacelo delle istituzioni democratiche (e culturali, e industriali e quant’altro) italiane sia la linea politica del “mal comune…” Pensa te cosa si potrebbe allora arrivare a sostenere dicendo che…beh, se solo alcuni devono subire delle ingiustizie, meglio estenderle a tutti. Ne facciamo un manifesto del masochismo?
Possibile che un provvedimento come questo e come i tanti altri che sono stati recentemente approvati non abbiano provocato che un moderato dibattito all’interno del mondo politico italiano mentre hanno fanno scalpore tra la gente comune e fuori dai confini nazionali?
Fortuna che oggi Silvio ha detto che vuole riformate TUTTA la giustizia.
Menomale….
- Ecco…
- Tesi
La privacy oramai è la direzione sconsigliata per tutelarsi. Pubblicare tutto, su diverse fonti (fidate o meno), affidarsi al web-of-trust e via così.
Ormai mi sa sia proprio dura continuare a parlare di privacy, quale, quella di chi?
Le poche cose ancora non controllate le mettiamo in piazza noi stessi.
Non la vedo eccessivamente rosea in questo momento. Ma forse in questo non c’è in fondo nessuna novità…
Invasione della privacy in cambio di “maggiore” sicurezza. I più difficilmente rifiutano l’offerta, ma come hai giustamente segnalato tu è un attimo giocarsi il vantaggio informatico a causa di pochi.
Visto Zeitgeist?