Capita, a volte, che tutti debbano rimettere i piedi per terra.

 

E’ un po’ quello che sta succedendo al Grillo nazionale dopo il post di Alessandro Gilioli sulla sfumata intervista in previsione del prossimo V-Day. I commenti al suo ultimo post io almeno li interpreto cosi.

 

Saranno passati circa due anni dalla prima e ultima volta che avevo direttamente parlato di Grillo (che io ricordi perlomeno), allora sproloquiava sulla base di un rapporto Casaleggio riguardo cose che non conosceva (e che neppure a loro mi pareva fossero molto chiare). Ci ritorno oggi perché c’è una notizia positiva da riportare.

 

Sappiamo infatti tutti che Grillo utilizza da sempre il suo blog (consigliato dalla sua redazione e da Casaleggio) come una televisione. Post-monologo lasciando poi i fan a divertirsi tra loro nella selva dei commenti. Allo stato brado. Il sistema è semplice, si fa un proclama, si galvanizza la folla e poi si sta a sentire gli echi di risposta. Se sono buoni il giorno successivo si rilancia, sempre di più, sempre più lontano.

 

E’ questo, a mio avviso, un utilizzo estremamante limitante e ademocratico per quelle che sono le possibilità di comunicazione offerte dalla rete. Essa serve solo a risparmiare dei soldi, in quest’ottica, ma non cambia il metodo, che potrebbe essere lo stesso in radio, in televisione e sui giornali.

 

Pero’ l’uscita di Gilioli e questa impressione di totale rifiuto del dialogo che ne appare, sembrano dividere i lettori di Grillo in due schieramenti abbastanza netti. Da un lato i fondamentalisti che non ascoltano e chiedono di tirare diritto (curioso quanti siano quelli che si soffermano talmente poco su quanto leggono da non ritenere neppure il cognome corretto dell’interlocutore, non trovate?) e dall’altro quelli che gradirebbero almeno il dialogo, una risposta a quanto scritto.

 

Ed è proprio questa la buona notizia. Un programma di televisione si puo criticare, ma solamente fuori dal suo contesto, non puo essere criticato all’interno dell’apparecchio televisivo stesso mentre un post ad un blog, quando si rompe la magia mediatica che lo scrittore o la redazione avevano saputo creare, diviene terreno di lotta, di discussione, di critica anche aspra, ma soprattutto di riflessione.

 

E qui sta il vero valore della rete. Non nell’informazione, ma nella reazione alla stessa. Reazione che rischia di travolgere a valanga coloro che, nel bene e nel male, sono ancora convinti di poterla gestire come si gestiva un media tradizionale. E questo è quello che ora rischia di succedere a Grillo, se non saprà trarsi d’impaccio mostrando leggerezza e coerenza.

 

Detto a questo, a chi sostiene di preferire i monologhi…

 

Sinceramente non mi piacciono, sono una tendenza delle persone ignoranti ed egocentriche, non a caso sono lo strumento della politica. Trascinare folle deriva dallo charme, da un insieme di fattori difficili da spiegare, quasi mai dagli argomenti.

 

E, dedicando i miei giorni a tentativi di comprensione non immediati, alla riflessione non triviale, non posso apprezzarli per questo, perché non sanno rendere conto della realtà e neppure risolvere i problemi. Sanno solo fare rumore, al massimo trascinare per un po’.

 

Possibile che sia solo io ad apprezzare chi, come viene spesso da fare a me, viene e mi pone davanti tutti i suoi dubbi e le sue critiche prima di proporre qualcosa, prima di dire come debbano stare le cose?

 

La semplicità immediata la lascio agli altri, io ho un debole per i ragionamenti diretti (ci sarebbe tutta una riflessione da fare tra il significato del termine diretto e quello immediato e no, non hanno molto in comune secondo me) e per quelle splendide carriolate di dubbi che fanno cosi tanto umano e che sole sanno farci avanzare verso qualcosa di migliore.

3 thoughts on “Per il diretto, contro l’immediato”

  1. Caro Alessandro,
    anche io ho una certa reticenza al blog di grillo perché ogni volta sono costretto poi ad andare a cercarmi le informazioni sulle cose di cui parla e separarle dal surplus che viene aggiunto, quanto a toni, a retorica eccetera.
    Conosco modi più rapidi per informarmi!

    La cosa nuova, vista oggi, è stata la presenza di un certo numero di commenti in cui si ponevano dubbi (non saprei quantificarli, forse un sesto o un quinto del totale, forse qualcosa meno) e si chiedeva una qualche presa di posizione.

    Questo lo ho apprezzato, e dimostra comunque una crescita. Per il resto i seguaci del guru di turno, coloro convinti che solo lui abbia detto le cose come stanno e indicato la via non mancheranno mai. E non sono folli di solito, ma solo persone che non sanno osservare bene attorno a sé, dove troverebbero molto di più, e forse di meglio, nonostante lo stato pietoso in cui versa l’Italia.

    Ad ogni modo meglio di niente…E vedremo se Gilioli si salverà dalla crocifissione in sala mensa ora!!!

  2. se si potesse ragionare e discutere con i sostenitori di grillo sarebbe evidente che gilioli ha messo sotto scacco grillo, e non potrebbe cavarsela con il silenzio. per me è una roba enorme che un personaggio pubblico, non un politico ma insomma uno che negli ultimi anni si è accollato un’indubbia *responsabilità* verso migliaia di persone che lo seguono, si permetta di dire a un giornalista “preferisco i monologhi, nelle interviste non dò il meglio”. non ho ancora guardato le reazioni nei commenti sul suo blog (non ci vado mai molto volentieri, mi viene il mal di mare…) ma se sta accadendo quello che dici sono contento.
    scommetto comunque che gilioli finirà presto nella lista dei “cattivi” e sarà crocifisso in contumacia al v-day del 25 aprile.

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