Segnalo anche un articolo apparso su LeMonde di ieri (uscito quindi venerdi pomeriggio) che riguarda direttamente anche me.
La maggior parte di voi infatti non saprà (e normalmente non dovrebbe comunque interessarsi al fatto) che l’EHESS, istituto in cui studio sarà costretto a traslocare per poter iniziare i lavori necessari alla messa in sicurezza della sua sede (leggesi eliminare l’amianto che poco saggiamente fu sparso un po’ ovunque 30 anni fa).
Il governo francese ha preso la decisione di spostarci tutti a partire dal prossimo settembre a nord di Parigi in mezzo al nulla. Ebbene si. All’inizio era prevista la costruzione di un campus di 60.000 mq nella zona di Aubervilliers di fronte ad una nuova stazione del métro.
Il tutto purtroppo è stato accelerato e quindi vogliono relegarci temporaneamente (dicono) in un edificio affittato per l’occasione nel bel mezzo di una zona industriale difficile da raggiungere. Per la cronaca la casa più vicina è a 400 metri e per giungervi occorre prendere la linea 4 del métro fino al capolinea e poi prendere un autobus che passa ogni 20 minuti o ogni mezz’ora, ma solo dal lunedi al venerdi e in orari lavorativi. Per il futuro non si sa, tornare in città non sembra neppure essere in discussione; si parla ancora di Campus e métro ad orizzonte 2012, ma né per gli edifici né per i tunnel ancora si è visto il primo colpo di piccone.
Tuttavia a breve questo significa che non potranno più esserci lezioni fino alle 9 di sera come succede ora, questo significa che probabilmente non si terrà più aperto il sabato e soprattutto significa non aver capito le prerogative di questa istituzione.
Non disponiamo infatti di una biblioteca e gli studenti sono costretti a basarsi su quelle delle altre istituzioni (che non verrebbero trasferite e quindi si troverebbero a circa 1h di distanza) e inoltre i nostri corsi sono stati pensati per essere complementari con quelli delle altre università con cui collaboriamo (io ad esempio seguo corsi presso 4 istituzioni differenti). Ovviamente anche questi corsi sarebbero ad 1h circa di distanza nel caso.
Come è possibile che venga presa una decisione del genere senza preoccuparsi perlomeno di comprendere il funzionamento dell’istituzione? E come è possibile che il tentativo di resistenza a questa modalità di trasferimento coatto venga visto come segno della volontà di panciuti professori borghesi a non abbandonare i quartieri buoni di Parigi?
Apprezzabile l’idea di inviare fuori dal centro alcune grandi istituzioni scolastiche, segno indubbio del tempo che cambia, ma come si fa a spostare cosi a cuor leggero una delle poche istituzioni che vive esclusivamente o quasi di rapporti con altre realtà? Non si farebbe altro che impoverirla a morte.
Per chi fosse interessato i resistenti hanno aperto questo blog e aperto una petizione. Per chi invece vuole sapere qualcosa di più sull’Ehess vi rimando all’apposita pagina di wikipedia in cui sono elencati anche alcuni dei suoi ex allievi e professori.