Fabio, Giovy e Estragon stanno mettendo in piedi un qualcosa di molto buono, qualcosa che potrebbe anche divenire molto fruttifero se ben sfruttato.
Approfitto allora di questo post per dare loro il mio supporto, la mia adesione e qualche consiglio-suggerimento o simili.
Rispondendo da principio alle questioni che Giovy lascia sul tavolo direi che la soluzione ideale è quella di mettere insieme wiki e blog, soluzione che credo permetta meglio la gestione di argomenti che, proprio per le loro caratteristiche, presentano tratti diversi. Da un lato la collaborazione, dall’altro la comunicazione. Vada per fare entrambi allora.
Per il logo condivido quanto detto da Fabio, meglio affidarsi a quello classico del BarCamp, in maniera tale da rimarcare, anche per gli estranei, l’appartenenza. Ovviamente si puo lavorare su quello, modificarlo un poco, senza alcun problema.
Una cosa molto utile da fare sarebbe quella di preparare una sorta di guida, un « come fare » (basta con tutte le parole inglesi che tanto vanno di moda in rete!!!) che chiunque possa leggere e possa utilizzare per mettere in piedi il proprio piccolo barcamp dedicato ai più svariati argomenti.
Un’altra cosa molto utile sarebbe quella di tenere contatti con l’esterno, da intendersi sia come fuori dalla rete, ma nel giardino di casa, che, più semplicemente, come un fuori dal giardino di casa.
Qui sorge qualche problema di maggiore dimensione. Prima di tutto, come gestire la comunicazione con il mondo dei BarCamp fuori d’Italia? Dobbiamo, purtroppo, partire dal presupposto che le lingue straniere non vanno di gran moda in casa Italia, dunque ogni tentativo dovrà scontrarsi con questa evidenza. Ogni eventuale ospite straniero avrà bisogno di una traduzione, ogni briciola di sapere che vogliamo far arrivare fuori dall’Italia dovrà essere tradotta in un’altra lingua. Servono quindi personaggi che sappiano fare questo cambio nelle dovute maniere. Io posso ovviamente dare una mano per l’inglese e il francese, ma molto più per la seconda che per la prima…
Ovviamente tradurre tutto quanto avviene in un barcamp sarebbe follia, ma credo che uno o anche due interventi fatti in videoconferenza (più semplice) o in presenza, siano traducibili e organizzabili in tempi abbastanza brevi. Permettendo un primo tipo di collegamento.
Per giungere invece a contattare chi in Italia non si avvicinerebbe mai a un barcamp come fare?
Io conosco un poco l’ambiente universitario e della comunicazione, per ovvie ragioni di esperienza e di lavoro. Non mi dispiacerebbe cercare di portare dentro a questa esperienza alcuni esponenti di questo universo, purtroppo la cosa mi pare anche qui un po’ complicata. Come risolverla? Alcuni indizi.
partirei dal presupposto che, secondo me, dovremmo smettere con l’idea del barcamp generale da duemilamilioni di persone e con argomenti svariatissimi.
Personalmente sono più per l’idea di barcamp più frequenti, dedicati magari a qualche argomento specifico, magari fissi nel tempo (che sia ogni anno o ogni settimana non importa), capaci quindi di creare legami forti che si sovrappongano a quelli deboli tipici della rete. Ovviamente qualche incontro dalle grandi dimensioni ogni tanto sarebbe sempre buono per non perdersi di vista tutti quanti!
In questa ottica avvicinare qualche figura tra i cosiddetti « esperti » mi pare più semplice, avendo pero ben cura che essi accettino la filosofia della mancanza di regole tipica del barcamp (non pochi accademici ne sarebbero contenti mi sa!).
Ecco, proprio riguardo questo stavo pensando che non mi dispiacerebbe organizzare qualcosa dietro casa verso settembre prossimo, facendo prendere la parola a uno, due professori disposti a mettersi a livello degli spettatori (partendo proprio dal farli sedere in mezzo a loro!) e una buona serie di relatori autoproposti come sempre. Ovvio, sarebbe un ibrido, ma chissà, potrebbe funzionare, che ne pensate?
Ovviamente cercherei di farlo in quel della mia natia Romagna dato che li conservo un buon numero di conoscenze, che si mangia bene e c’é il mare vicino. Magari alla fine di settembre. Magari parlando che so, di Rete e sviluppo culturale, di Politica e Internet, di Ricerca e collaborazione. Non so, suggerite se vi viene in mente qualcosa, se dovessi vedere un po’ di interesse comincerei a pensarci sul serio e a cercare un po’ di aiuto pratico per mettere il tutto insieme (qui il tempo è necessario perché il mondo accademico, si sa, è giurassico e per organizzare a settembre, occorre partire moooooolto prima).
Questo perché una collaborazione tra vecchio e nuovo mondo, non soltanto la vedo come utile, ma anche come necessaria. L’ibrido per una volta potrebbe portare del bene a tutti.
Beh, ora attendo un po’ di Feedback!
Beh, procediamo e vediamo cosa salta fuori. Io per il mio po’ di collaborazione (impegni permettendo) non mi tirero di certo indietro!
E’ un po’ che ci penso e credo proprio che i tempi potrebbero essere maturi per un barcamp dedicato alle biblioteche (ma ovviamente aperto a chiunque avesse curiosita’ degli argomenti trattati)… Finora mi sembra che non vi siano state bar-inziative in questo senso ma qualche collega in gamba potrei coinvolgerlo… E poi c’e’ sempre Paolo-Gnuband che spero non mi farebbe mancare il suo supporto universalistico 😉
Nella primavera del 2006, mondo accademico e blogger della scuola (blogdidattici.splinder.com/post/7664317/MIRACOLO+EUGUBINO) si incontravano e dialogavano in quel di Gubbio (http://blogdidattici.splinder.com/post/7283098/Programma)
Non e’ un Barcamp? Gli somiglia molto 🙂