Riprendo un’interessante segnalazione di Stefano Quintarelli, interessante non solo per il caso specifico, che interessa tutti, quanto prototipo di un certo tipo di comportamento.
Ogni azienda capace di raggiungere certe posizioni, forse direttamente ogni gruppo umano che riesce ad acquisire un vantaggio sugli altri, tende a mettereil bastone tra le ruote degli altri, per godere della propria momentanea posizione di superiorità il più a lungo possibile. Da qui la necessità di dotarsi di organismi che possano combattere questa tendenza e da qui la necessità dei singoli di denunciare e combattere, anche singolarmente, queste derive che possono solamente portare ad una perdita collettiva.
Microsoft è forse oggi una delle più visibili, dato che il suo predominio sulla gestione dei personal computer le da più potere decisionale di chi gestisce le chiavi delle valigette atomiche militari, ma sicuramente non è l’unica. Più aumenta la concentrazione, più controllo, più severità servirebbe. Ma ancora noi non ne sentiamo il bisogno pare e i governi, su spinta ovvia delle imprese, non legiferano di conseguenza. Occorre cambiare rotta.
Per quanto riguarda strettamente l’economia ci sono un numero enorme di studi a riguardo, personalmente consiglio quanto detto da Joseph Stigliz, premio nobel per l’economia e, ai tempi di Clinton, consigliere economico della Casa Bianca. Si è occupato a più riprese di benefici distruibuiti, beni pubblici e derive varie, in maniera comprensibile anche ai non esperti.
Grazie per l’apprezzamento