Normalmente si parte ringraziando gli organizzatori. Dato il successo della manifestazione non vedo motivo di fare il contrario, l’opera era davvero difficile, costruire la seconda Sconferenza italiana quando nessuno di noi sa ancora come funzionino, quando nessuno di noi ha ancora avuto voglia di tradurre quelle due righe di spiegazione dall’inglese in italiano. Non so poi se perché siamo tutti anglofoni o semplicemente perché siamo tutti svogliati. Complimenti vivissimi tuttavia a Vittorio e a tutti i volontari che hanno dato una mano. (Aggiungo citazione con complimenti vivissimi per le volontarie soprattutto!).
La Sconferenza era partita in maniera davvero caotica per essere, e la sala grande dell’Hiroshima era forse troppo per riuscire davvero a discutere. Le salette forse si prestavano meno alla presentazione davanti a tante persone, ma erano un luogo di discussione molto più caldo e cosi hanno riscosso, mi è parso, maggior successo.
Se uno dei prossimi organizzatori passasse da qui, il mio consiglio è quello di ambienti multipli, non troppo grandi. Per gli orari inoltre in futuro proverei a lasciare un calendario con solamente gli orari, poi distribuirei un post-it ai relatori quando essi arrivano a registrarsi. Ci penseranno poi loro a scegliersi orario e sala tra le disponibilità, in maniera da evitare il viavai iniziale di ieri che per un poco aveva fatto temere una splendida giornata di caos disorganizzato.
Per il resto alcuni interventi molto interessanti, tra gli altri, o più degli altri il sequel del dibattito sul blogroll, l’intervento di Mafe e Vanz, quello di Maurizio e la sessione pomeridiana di Ludo. Ora posto quanto ho scritto, poi comincerò a ricercare il materiale prodotto dagli altri e magari interverrò nelle sedi competenti o scriverò qualche cosa nei prossimi giorni. Purtroppo mi sono perso Antonio, recuperero quanto ha detto, spero
Insomma, esperienza alla Sconferenza molto positiva, anche perché mi ha permesso di unire caratteristiche fisiche al filo di quanto si dice in rete e perché in questo momento apprezzo ogni metodo che riusciamo ad inventarci per uscire dal digitale e fare qualcosa, divenire anche un po’ più analogici!
Alla prossima probabilmente…